Simmia di Siracusa

Simmia di Siracusa (Siracusa, IV-III sec a.C. – ...) è stato un filosofo siceliota.

Menzionato da Diogene Laerzio[1] come discepolo di Aristotele di Cirene, successivamente di Stilpone di Megara di cui probabilmente sposò anche la figlia essendo citato in questo passo:

«Qualcuno disse a Stilpone che la sua figlia era un disonore per lui, ma egli di rimando: Non più di quanto io sono un onore per lei.»

(Diogene Laerzio, II 114)

Purtroppo ci resta solo questa notazione della vita privata, più che le opere o il pensiero. Tuttavia sempre Diogene riporta il pensiero di Filippo di Megara secondo cui:

«Da Teofrasto attrasse a sé Metrodoro il Teoretico e Timagora di Gela, da Aristotele cirenaico, Clitarco e Simmia, e, per quanto riguarda i dialettici, attrasse a sé Peonio da Aristide; Difilo del Bosforo figlio di Eufanto e Mirmece figlio di Esseneto erano venuti da lui per confutarlo, ma divennero suoi devoti seguaci.»

(II 113)

Note

  1. ^ II, 113 e 114

Collegamenti esterni

  • Simmia di Siracusa, su liberliber.it.
Controllo di autoritàVIAF (EN) 37305029 · CERL cnp00285805 · GND (DE) 102406014
  Portale Biografie
  Portale Filosofia