Paolo Casarin
Paolo Casarin | |||||||
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Informazioni personali | |||||||
Arbitro di | Calcio | ||||||
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Paolo Casarin (Venezia, 12 maggio 1940) è un ex arbitro di calcio italiano, oltre che un ex dirigente arbitrale e opinionista.
Carriera
Arbitro
Mestrino[2], si iscrisse nel 1958 alla sezione arbitrale della frazione veneziana in cui crebbe[1].
Trasferitosi successivamente a Milano e iscrittosi alla locale sezione AIA di Milano, il 23 maggio 1971 debuttò in Serie A in Bologna-Torino; e al 1979 risalgono le sue prime partite a livello internazionale. In qualità di arbitro FIFA, diresse al campionato del mondo 1982 le partite Francia-Cecoslovacchia (1-1 a Valladolid) e in Germania Ovest-Spagna (2-1 a Madrid). Il 15 maggio 1985 arbitrò a Rotterdam la finale di Coppa delle Coppe tra Everton e Rapid Vienna (3-1 per gli inglesi). Vanta anche una semifinale di Coppa dei Campioni 1985-1986, tra Barcellona e IFK Göteborg,[3] e una semifinale di Coppa UEFA 1983-1984, tra Tottenham e Hajduk Spalato.[4]
In ambito nazionale, nel 1977 vinse il Premio Mauro, onorificenza alla carriera arbitrale, e diresse quattro finali di Coppa Italia: nel 1984 la doppia finale (andata e ritorno) tra Roma e Verona, nel 1986 tra i giallorossi e la Sampdoria, e nel 1988 tra i doriani e il Torino. Proprio in quell'anno concluse la sua attività sui campi, raggiungendo la cifra di 200 presenze nella massima divisione: tra queste, figurano numerose "classiche" del campionato italiano, come nove Juventus-Roma, cinque derby della Mole, la sfida-scudetto Fiorentina-Juventus della Serie A 1981-1982 e lo spareggio per la promozione dalla Serie B 1986-1987 tra Cesena e Lecce (2-1); a causa della regola che vuole una giacchetta nera non appartenente alla stessa sezione delle squadre arbitrate, poté eccezionalmente dirigere un solo derby della Madonnina.[5]
Durante la carriera arbitrale fu più volte redarguito dall'Associazione italiana arbitri per motivi disciplinari: per aver concesso nel 1981 e nel 1983 interviste non autorizzate agli organi di stampa fu sospeso per alcuni mesi[6], mentre a seguito di un analogo episodio del 1987 fu soltanto "ammonito"[7]. Il suo 200º e ultimo incontro di serie A fu Juventus-Fiorentina, giornata di chiusura del campionato 1987-88[8]; al successivo campionato europeo in Germania Ovest arbitrò la sua ultima partita internazionale, una vittora 3-1 dei Paesi Bassi sull'Inghilterra a Düsseldorf[9] e, infine, il 19 giugno 1988 giunse il congedo definitivo con la direzione di Piacenza-Catanzaro, ultima giornata di serie B[10].
Designatore
Dopo soli due anni, nel 1990, venne chiamato a svolgere il gravoso compito di designatore degli arbitri di Serie A e B, mandato che fu portato avanti fino al 1997, quando gli subentrò Fabio Baldas: durante i suoi sette anni da designatore arbitrale valorizzò molti arbitri che guadagnarono credibilità sia in Italia sia in campo internazionale, come Robert Boggi, Stefano Braschi (poi designatore in Serie A e B dal 2010 al 2014) Piero Ceccarini, Graziano Cesari, Pierluigi Collina e Marcello Nicchi (poi presidente dell'AIA). In questo periodo, Casarin guadagnò un notevole credito anche presso l'UEFA e la FIFA, diventando membro delle rispettive commissioni arbitrali; al campionato del mondo 1994, avendo ricevuto l'incarico di designare i direttori di gara del torneo, entrò in contrasto con l'allora presidente della FIFA, il brasiliano João Havelange, il quale pretendeva di avere anche lui voce nel capitolo delle designazioni: la scelta dell'arbitro per la finale di Los Angeles tra Brasile e Italia, l'ungherese Sándor Puhl, fu un compromesso fra le due forti personalità.
Nel 1996 la FIFA gli conferì il prestigioso FIFA Special Award.[11] Nel 2000 si dimise dall'Associazione Italiana Arbitri perché indignato a seguito della condanna inflitta dalla giustizia dell'AIA stessa (radiazione in primo grado, sospensione di quattro mesi in secondo grado), relativa all'ennesima collaborazione non autorizzata con l'organo di stampa Rigore.[12]
Fuori dal campo
Nel 2003, dopo aver lasciato l'Associazione Italiana Arbitri, assunse il ruolo di dirigente presso la società calcistica del Parma. Finita questa esperienza, cominciò a collaborare con Rai, Tuttosport, Sky (2003-2005), LA7 (2006) e Corriere della Sera. Dal 2006 al 2010 è stato ospite fisso del programma televisivo Controcampo di Rete 4, mentre dal settembre del 2015 è opinionista della trasmissione di Rai 2 Quelli che il calcio.
Riconoscimenti
È stato inserito nella Hall of Fame del calcio italiano nel 2012 nella categoria Arbitro italiano insieme al collega Luigi Agnolin.
Note
- ^ a b A.I.A. Milano, p. 91, ha iniziato nel 1958 ed è rimasto presso la Sezione di Mestre fino al 1960.
- ^ Antonello Capone, Clamoroso: l'Aia ha ritirato la tessera a Casarin, in Gazzetta dello Sport, 29 febbraio 2000. URL consultato il 5 novembre 2017.
- ^ CL1985-86 FC Barcelona-IFK Göteborg, su geocities.jp. URL consultato il 27 giugno 2011 (archiviato dall'url originale il 7 dicembre 2011).
- ^ (DE) Anderlecht-Tottenham 1-1, su Fussballdaten. URL consultato il 25 novembre 2023.
- ^ Fabio Monti, I 5 derby di Milano più tristi di sempre, su corriere.it, 17 aprile 2015.
- ^ Fulmini su Casarin, su Archivio - la Repubblica.it, 9 gennaio 1987. URL consultato il 25 novembre 2023.
- ^ L' Aia salva Casarin, su Archivio - la Repubblica.it, 22 febbraio 1987. URL consultato il 25 novembre 2023.
- ^ Casarin fa 200 e si congeda, in La Stampa, 15 maggio 1988, p. 29. URL consultato il 5 luglio 2021.
- ^ Inghilterra – Olanda, peggio di una polveriera, in La Stampa, 15 giugno 1988. URL consultato il 5 luglio 2021.
- ^ Il Catanzaro vince ma resta in B, in La Stampa, 19 giugno 1988, p. 22. URL consultato il 5 luglio 2021.
- ^ PITIDO INICIAL: FIFA Referees' Special Award
- ^ Casarin attacca con le dimissioni
Bibliografia
- Almanacco illustrato del calcio, Modena, Edizioni Panini, varie edizioni.
- Arbitri a Milano ... ancora in campo 1911 · 2011, Milano, Sezione Umberto Meazza, 2011, pp. 91-93.
- con Darwin Pastorin, Noi Due in Fuorigioco - Conversazioni su Calcio e Società, Elèuthera, 2005
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