Gino Vesci
Guido Vesci | |
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Nascita | Mantova, 17 dicembre 1916 |
Morte | Mar Mediterraneo, 9 luglio 1940 |
Dati militari | |
Paese servito | Italia |
Forza armata | Regia Aeronautica |
Specialità | Ricognizione Marittima Lontana |
Reparto | 287ª Squadriglia da Ricognizione Marittima Lontana 94º Gruppo 31º Stormo Bombardamento Marittimo |
Anni di servizio | 1935-1940 |
Grado | 1º Aviere |
Guerre | Seconda guerra mondiale |
Battaglie | Battaglia di Punta Stilo |
Decorazioni | vedi qui |
dati tratti da Testi delle motivazioni di concessione delle Medaglie d'Oro al Valor Militare [1] | |
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Manuale |
Guido Vesci (Mantova, 17 dicembre 1916 – Cieli del Mediterraneo, 9 luglio 1940) è stato un militare e aviatore italiano, che fu decorato con la medaglia d'oro al valore militare alla memoria durante il corso della seconda guerra mondiale.
Biografia
Nacque a Mantova il 17 dicembre 1916,[1] e dopo aver frequentato la scuola di avviamento professionale a San Remo, nel settembre 1935 si arruolò volontario nella Regia Aeronautica come allievo aviere radiotelegrafista. Assegnato al Centro della 3ª Zona Aerea Territoriale di Orvieto, nel giugno 1936 fu trasferito sull’aeroporto di Ciampino in forza al 15º Stormo Bombardamento Terrestre, e quindi inviato in Libia.
Promosso aviere scelto R.T., fu trasferito al ruolo specialisti dell’aeronautica venendo promosso 1º aviere nel giugno 1938. Ritornato in Italia nell’agosto 1939, entrò in servizio nel 31º Stormo Bombardamento Marittimo[2] di Orbetello, venendo trasferito nel gennaio 1940 sull’aeroporto di Castiglione del Lago. Assegnato a alla 287ª Squadriglia da Ricognizione Marittima Lontana,[1] 94º Gruppo, di stanza ad Elmas[2] dotata degli idrovolanti Cant Z.506B Airone,[1] dopo lo scoppio della guerra iniziò subito ad operare nelle missioni di ricognizione.[2] Il 9 luglio dello stesso anno,[3] durante il corso della battaglia di Punta Stilo, il suo aereo venne costretto ad ammarare perché colpito da tra velivoli da caccia nemici,[3] e anche se rimasto gravemente ferito riusciva a trasmettere dapprima i dati[N 1] della posizione della flotta nemica,[3] e poi il segnale di soccorso rimanendo al suo posto finché non spirava.[1] Per onorarne[4] il coraggio gli fu assegnata dapprima la Medaglia d'argento al valor militare alla memoria, successivamente tramutata in Medaglia d’oro[1]
Onorificenze
— Regio Decreto 28 dicembre 1940[6]
— Regio Decreto 6 agosto 1940[7]
Note
Annotazioni
- ^ Che furono rilevati dal tenente di vascello osservatore Bruno Caleari, anch’egli successivamente decorato con la Medaglia d'oro al valor militare alla memoria.
Fonti
- ^ a b c d e f Ufficio Storico Stato Maggiore dell'Aeronautica 1969, p. 279.
- ^ a b c Brotzu, Caso, Cosolo 1973, p. 9.
- ^ a b c Ferrante 2010, p. 97.
- ^ Brotzu, Caso, Cosolo 1973, p. 10.
- ^ Quirinale - scheda - visto 4 maggio 2018
- ^ Bollettino Ufficiale 1940, suppl. 9, pag.3, e dispensa 44, pag.1583.
- ^ Bollettino Ufficiale 1940, dispensa 31, pag.1018.
Bibliografia
- Emilio Brotzu, Michele Caso e Gherardo Cosolo (a cura di), Dimensione Cielo, Aerei Italiani nella 2ª Guerra Mondiale, Bombardieri-Ricognitori Vol.5, Roma, Edizioni dell'Ateneo & Bizzarri, 1973.
- (EN) Chris Dunning, Combat Units od the Regia Aeronautica. Italia Air Force 1940-1943, Oxford, Oxford University Press, 1988, ISBN 1-871187-01-X.
- I reparti dell'Aeronautica Militare, Roma, Ufficio Storico Stato Maggiore dell'Aeronautica, 1977.
- Tullio Marcon, C.R.D.A. Cant Z.501, Milano, Giorgio Apostolo Editore, 2001.
- Franco Pagliano, Aviatori italiani: 1940-1945, Milano, Ugo Mursia Editore, 2004, ISBN 88-425-3237-1.
- Franco Franco Pagliano, Storia di diecimila aeroplani, Milano, Edizioni Europee, 1954.
- Ufficio Storico dell'Aeronautica Militare, Testi delle motivazioni di concessione delle Medaglie d'Oro al Valor Militare, Roma, Stato Maggiore dell'Aeronautica Militare, 1969.
Periodici
- Ovidio Ferrante, Guerra aeronavale nel Mediterraneo 1940, in Rivista Aeronautica, n. 4, Roma, Stato Maggiore dell’Aeronautica Militare, 2010, pp. 92-99.