Diocesi di Ortosia di Fenicia

Ortosia di Fenicia
Sede vescovile titolare
Dioecesis Orthosiensis in Phoenicia
Patriarcato di Antiochia
Sede titolare di Ortosia di Fenicia
Mappa della diocesi civile d'Oriente (V secolo)
Vescovo titolaresede vacante
IstituitaXIX secolo
StatoLibano
Diocesi soppressa di Ortosia di Fenicia
Suffraganea diTiro
Eretta?
Soppressa?
Dati dall'annuario pontificio
Sedi titolari cattoliche
Manuale

La diocesi di Ortosia di Fenicia (in latino Dioecesis Orthosiensis in Phoenicia) è una sede soppressa e sede titolare della Chiesa cattolica.

Storia

Ortosia di Fenicia, identificabile con le rovine di Bordj-Hacmon-El-Yeoudi nel nord del Libano, è un'antica sede vescovile della provincia romana della Fenicia Prima nella diocesi civile d'Oriente. Faceva parte del patriarcato di Antiochia ed era suffraganea dell'arcidiocesi di Tiro, come attestato da una Notitia episcopatuum del VI secolo.[1]

Le Quien attribuisce a Ortosia quattro vescovi. Fosforo prese parte al concilio indetto ad Antiochia del 445 per giudicare l'operato di Atanasio di Perre e al concilio di Calcedonia del 451. Nonno sottoscrisse nel 458 la lettera dei vescovi della Fenicia Prima all'imperatore Leone I dopo la morte di Proterio di Alessandria. Il vescovo Stefano fu denunciato durante il sinodo di Costantinopoli del 518 per essere un sostenitore del patriarca monofisita Severo di Antiochia e per alcune ordinazioni illecite compiute nella diocesi di Antarado.[2] Infine, nella vita di sant'Eutimio si fa menzione del vescovo Nilo, consacrato da Leonzio di Tripoli, in un'epoca successiva al 518.[3]

In epoca crociata, fu sede di una diocesi di rito latino, suffraganea dell'arcidiocesi latina di Tiro e sottomessa al patriarcato di Antiochia dei Latini. Gams riporta il nome di un solo vescovo, Radolfo, menzionato nel 1136.

Dal XIX secolo Ortosia di Fenicia è annoverata tra le sedi vescovili titolari della Chiesa cattolica; la sede è vacante dal 7 febbraio 1964.

Cronotassi

Vescovi greci

  • Fosforo † (prima del 445 - dopo il 451)
  • Nonno † (menzionato nel 458)
  • Stefano † (menzionato nel 518)
  • Nilo † (dopo il 518)

Vescovi latini

  • Radolfo † (menzionato nel 1136)

Vescovi titolari

La cronotassi di Ortosia di Caria potrebbe comprendere anche alcuni vescovi di questa sede, in quanto nelle fonti citate le due cronotassi non sono distinte

Note

  1. ^ (FR) Siméon Vailhé, La "Notitia episcopatuum" d'Antioche du patriarche Anastase, VI siècle, Echos d'Orient X, 1907, pp. 144-145. (DE) Ernest Honigmann, Studien zur Notitia Antiochena, Byzantinische Zeitschrift, nº 25, 1925, pp. 73-75.
  2. ^ (FR) Devreesse, Le Patriarcat d'Antioche depuis la paix de l'église jusqu'a la conquête arabe, p. 199.
  3. ^ (EN) Ernest Honigmann, The Patriarchate of Antioch: A Revision of Le Quien and the Notitia Antiochena, Traditio 5 (1947), p. 146.
  4. ^ L'Annuario Pontificio 1882 (p. 286) indica il vescovo Grassi come titolare di Ortosia di Caria, mentre quello del 1888 (p. 318) come titolare di Ortosia di Fenicia. L'Annuaire Pontifical Catholique del 1899 invece non da alcuna indicazione sulla collocazione della sede.
  5. ^ Secondo gli Annuaire Pontifical Catholique il vescovo Godfried Marschall è titolare della sede di Ortosia di Fenicia, e non di Ortosia di Caria, come invece menziona Catholic Hierarchy. Cfr. APC 1905, p. 327 e APC 1910, p. 332.

Bibliografia

  • (LA) Pius Bonifacius Gams, Series episcoporum Ecclesiae Catholicae, Leipzig, 1931, p. 434
  • (LA) Michel Le Quien, Oriens christianus in quatuor Patriarchatus digestus, Parigi, 1740, Tomo II, coll. 825-826
  • (LA) Konrad Eubel, Hierarchia Catholica Medii Aevi, vol. 1, p. 378; vol. 2, p. XXXIII
  • (FR) Robert Devreesse, Le Patriarcat d'Antioche depuis la paix de l'église jusqu'a la conquête arabe, Paris, 1945, pp. 198-199

Collegamenti esterni

  • (EN) La sede titolare nel sito di www.catholic-hierarchy.org
  • (EN) La sede titolare nel sito di www.gcatholic.org
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