Cristina l'Ammirabile
Cristina l'Ammirabile | |
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Mistica | |
Nascita | Sint-Truiden, 1150 |
Morte | Sint-Truiden, 24 luglio 1224 |
Venerata da | Chiesa cattolica |
Beatificazione | Mai avvenuta |
Canonizzazione | Mai avvenuta |
Ricorrenza | 24 luglio[1][2] |
Manuale |
Cristina l'Ammirabile, o la Mirabile (Sint-Truiden, 1150 – Sint-Truiden, 24 luglio 1224[2][1]) è stata una mistica belga; è oggetto di culto per i cattolici nonostante esso non sia ufficialmente riconosciuto dalla Chiesa. È nota, secondo la tradizione, per aver compiuto una serie di gesti soprannaturali, in particolare episodi di levitazione[2][3]. Non sembra aver fatto parte delle comunità di beghine esistenti all'epoca; era invece più probabilmente una pia donna che viveva isolata, situazione relativamente frequente all'inizio del XIII secolo[3].
Biografia
L'agiografia di Cristina venne scritta da Tommaso di Cantimpré otto anni dopo la sua morte, intorno al 1232, basandosi sui racconti di coloro che l'avevano conosciuta; malgrado certe parti riflettano quanto testimoniato da Jacques de Vitry, che la incontrò personalmente e che ne scrisse nella sua Vita di Maria d'Oignies, il valore storico degli scritti di Tommaso è dubbio[1][2][3][4][5].
Secondo i racconti, Cristina rimase orfana di entrambi i genitori da piccola, e venne cresciuta dalle due sorelle maggiori[1][4][5], lavorando come pastorella[2][3][5]. A vent'anni circa ebbe un episodio di crisi epilettica tanto grave da finire in catalessi, ed essere scambiata per morta[1][2][4]; venne quindi celebrato il suo funerale, ma durante la cerimonia si svegliò e levitò fino al soffitto della chiesa: quando il sacerdote le ordinò di scendere, Cristina discese sull'altare e affermò di aver visto l'Inferno, il Purgatorio e il Paradiso e di aver deciso di tornare sulla terra per pregare per le anime in Purgatorio[1][4].
Dopo ciò, lasciò casa per spostarsi verso la zona più centrale della diocesi di Liegi[5], e dedicò la sua vita alla penitenza in nome di Dio[2][3], vivendo in maniera estremamente povera perfino per l'epoca (dormendo sui sassi, indossando stracci, mendicando e mangiando il disponibile) e rifuggendo le altre persone; sospettata di possessione demoniaca, venne incarcerata[4]. Una volta liberata, cominciò a dar mostra di tutta una serie di comportamenti strani e abilità soprannaturali (dal carattere, in realtà, piuttosto morboso[3]): ad esempio, si gettava nel fuoco o lo maneggiava, d'inverno s'immergeva per ore nell'acqua gelata, si faceva trascinare sott'acqua dalla ruota di un mulino sempre senza riportare alcun tipo di danno, oppure si rinchiudeva per lunghi periodi nelle tombe[1]. Aveva frequenti estasi durante le quali cantava in latino (lingua che non aveva mai imparato) con voce angelica[6], o affermava di aver guidato le anime delle persone appena defunte al Purgatorio, e quelle del Purgatorio al Paradiso; inoltre, affermava di non poter sopportare la vicinanza di altre persone perché poteva sentire l'odore orribile del loro peccato e, per evitarle, si arrampicava su alberi o edifici, si nascondeva in forni o armadi o addirittura levitava in alto[1]. Venne imprigionata una seconda volta e, quando fu liberata, si comportò più moderatamente, mendicando, pregando e profetizzando[4].
Durante questi periodi, Cristina visse in diversi luoghi; frequentava abitualmente la corte di Luigi II, conte di Loon[1][2][3][5], e per nove anni visse come reclusa presso la chiesa di Borgloon, assieme ad un'altra monaca di nome Jutta[5]. Era inoltre molto vicina alle suore del convento benedettino di Santa Caterina, fuori da Sint-Truiden[6][5], e proprio lì morì il 24 luglio 1224[1][2][3][5]. Le opinioni su di lei erano diverse già fra i suoi contemporanei, e mentre alcuni la consideravano una santa donna toccata da Dio, per altri era posseduta dal demonio o semplicemente pazza[1]; la priora del convento di Santa Caterina affermò che, per quanto bizzarro fosse il suo comportamento, Cristina aveva sempre obbedito completamente agli ordini che le aveva dato[1]. Era inoltre tenuta in buona considerazione da Maria d'Oignies e da santa Lutgarda, la quale si unì all'ordine cistercense proprio su consiglio di Cristina[1].
Culto e interpretazioni
Pur non essendo mai stata ufficialmente beatificata né tantomeno canonizzata, viene variamente citata come santa o come beata; la Chiesa cattolica ne permette comunque la venerazione, ed è considerata patrona contro la pazzia e le malattie mentali, e dei lavoratori legati alla sanità mentale[1]. Le sue reliquie si trovavano in origine a Nonnemielen, mentre poi vennero preservate nella chiesa dei Redentoristi di Sint-Truiden[2][3].
Mentre per alcuni la Vita di Cristina è un esempio di superstizione medievale credulona[7], la storica Barbara Newman trova che ci sia motivo di capire il comportamento di Cristina in termini di isteria.[8]
Lo storico Sylvain Piron ha recentemente proposto un'interpretazione più benevola della vita di Cristina[9].
Note
- ^ a b c d e f g h i j k l m n (EN) Saint Christina the Astonishing, su CatholicSaints.Info. URL consultato il 16 aprile 2016.
- ^ a b c d e f g h i j Beata Cristina l'Ammirabile, in Santi, beati e testimoni - Enciclopedia dei santi, santiebeati.it. URL consultato il 16 aprile 2016.
- ^ a b c d e f g h i D'Haenens, coll. 329-330.
- ^ a b c d e f Schaus, p. 132.
- ^ a b c d e f g h Simons, pp. 43-44.
- ^ a b von Görres, p. 128, 129.
- ^ Andrea Janelle Dickens, The female mystic : great women thinkers of the Middle Ages, I.B. Tauris, 2009, ISBN 978-0-85771-261-5, OCLC 608555166. URL consultato il 2 gennaio 2023.
- ^ (EN) Barbara Newman, Possessed by the Spirit: Devout Women, Demoniacs, and the Apostolic Life in the Thirteenth Century, in Speculum, vol. 73, n. 3, 1998-07, pp. 733–770, DOI:10.2307/2887496. URL consultato il 2 gennaio 2023.
- ^ Vita della Beata Cristina l'Ammirabile, Tommaso di Cantimpré, Nuova edizione critica a cura di Sylvain Piron e Armelle Le Huërou, traduzione italiana di Paolo Canali (Milano, Edizioni Biblioteca Francescana, 2023).
Bibliografia
- Albert D'Haenens, Cristina l'Ammirabile, in Bibliotheca Sanctorum, vol. 4.
- Margaret Schaus, Women and Gender in Medieval Europe: An Encyclopedia, Taylor & Francis, 2006, ISBN 978-0-415-96944-4.
- Johann Joseph von Görres, La mistica divina, V. Manfredi, 1867.
- Walter Simons, Cities of Ladies: Beguine Communities in the Medieval Low Countries, 1200-1565, University of Pennsylvania Press, 2010.
- Vita della Beata Cristina l'Ammirabile/Tommaso di Cantimpré. Nuova edizione critica a cura di Sylvain Piron e Armelle Le Huërou, traduzione italiana di Paolo Canali, Milano, Edizioni Biblioteca Francescana, 2023.
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Collegamenti esterni
- (FR) Bibliografia su Cristina l'Ammirabile, su Les Archives de littérature du Moyen Âge.
- Cristina l'Ammirabile, su Santi, beati e testimoni, santiebeati.it.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 268386742 · ISNI (EN) 0000 0000 7992 7685 · BAV 495/116783 · CERL cnp00541870 · LCCN (EN) n85049237 · GND (DE) 118904965 · J9U (EN, HE) 987007437577505171 |
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