Cota (botanica)

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Cota
Cota tinctoria
Classificazione APG IV
DominioEukaryota
RegnoPlantae
(clade)Angiosperme
(clade)Mesangiosperme
(clade)Eudicotiledoni
(clade)Eudicotiledoni centrali
(clade)Superasteridi
(clade)Asteridi
(clade)Euasteridi
(clade)Campanulidi
OrdineAsterales
FamigliaAsteraceae
SottofamigliaAsteroideae
TribùAnthemideae
cladeEurasian grade
SottotribùAnthemidinae
Genere Cota
J.Gay, 1845
Classificazione Cronquist
DominioEukaryota
RegnoPlantae
DivisioneMagnoliophyta
ClasseMagnoliopsida
SottoclasseAsteridae
OrdineAsterales
FamigliaAsteraceae
SottofamigliaAsteroideae
TribùAnthemideae
Genere Cota
Specie
(Vedi testo)

Cota J.Gay, 1845 è un genere di piante angiosperme dicotiledoni della famiglia delle Asteraceae, sottofamiglia Asteroideae, tribù Anthemideae (Eurasian grade) e sottotribù Anthemidinae.[1][2][3]

Etimologia

Il nome del genere deriva probabilmente da un nome generico pre-linneiano usato come epiteto per la specie Anthemis cota ("cota" = tazza).[4][5]

Il nome scientifico del genere è stato definito dal botanico Jacques Étienne Gay (1786-1864) nella pubblicazione " Florae Siculae Synopsis, [exhibens plantas vasculares in Sicilia insulisque adjacentibus huc usque detectas secundum systema Linneanum dipositas]. Neapoli" ( Fl. Sicul. Syn. 2: 866 ) del 1845.[6]

Descrizione

Il portamento
Cota altissima
Le foglie
Cota austriaca
Infiorescenza
Cota melanoloma
I fiori
Cota triumfettii

Portamento. Le specie di questo genere sono annuali, bienni oppure, brevemente o lungamente, perenni, con habitus erbaceo. L'indumento è formato da peli basifissi (raramente basifissi). Sono specie rizomatose e/o stolonifere; non particolarmente aromatiche.[7][8][9][3][10][11][4]

Fusto. La parte aerea in genere è eretta, semplice o ramosa. Altezza massima: 30 - 90 cm.

Foglie. Le foglie lungo il fusto sono disposte in modo alterno, picciolate o sessili. La lamina con forme obovate, oblanceolate o spatolate è di tipo1-3-pennatosetta. I segmenti, lobati più o meno strettamente, spesso si presentano pettinati.

Infiorescenza. Le sinflorescenze comprendono sia capolini solitari che raggruppati in corimbi più o meno densi. Le infiorescenze vere e proprie sono composte da un capolino terminale di tipo sia radiato o discoide, normalmente con fiori eterogami (raramente omogami)). La struttura dei capolini è quella tipica delle Asteraceae: un peduncolo sorregge un involucro, con forme emisferiche, obconiche o ubonate, composto da 40 a 75 brattee, al cui interno un ricettacolo fa da base ai fiori di due tipi: fiori del raggio (possono mancare) e fiori del disco. I peduncoli sono snelli o gonfiati a maturità. Le brattee, piatte, ampie e a consistenza spesso cartilaginea (scariose scure o ialine sui margini), sono disposte in modo più o meno embricato su più serie (da 3 a 5). Il ricettacolo, emisferico, è provvisto di pagliette, con forme da ellittiche a obovate, piatte, spesso cartilaginee e persistenti a maturità, avvolgenti la base dei fiori. Diametro degli involucri: 10 – 12 mm.

Fiori. I fiori sono tetra-ciclici (formati cioè da 4 verticilli: calicecorollaandroceo – gineceo) e pentameri (calice e corolla formati da 5 elementi). Si distinguono in:

  • fiori del raggio (esterni): da 12 a 21 per capolino, sono femminili, fertili e disposti su una sola serie; la forma è ligulata (zigomorfa); a volte possono mancare o essere sterili o neutri;
  • fiori del disco (centrali): sono più numerosi (da 80 a 200) con forme brevemente tubulose (attinomorfe); sono ermafroditi fertili.
*/x K {\displaystyle \infty } , [C (5), A (5)], G 2 (infero), achenio [12]
  • Calice: i sepali del calice sono ridotti ad una coroncina di squame.
  • Corolla:
    • fiori del raggio: la forma della corolla alla base è più o meno tubulosa-imbutiforme (a volte pelosa), mentre all'apice è ligulata; la ligula può terminare con alcuni denti; il colore è bianco, giallo o rosa;
    • fiori del disco: la forma è tubulare bruscamente divaricata in 5 lobi; i lobi, patenti o eretti, hanno una forma deltata o più o meno lanceolata; il colore può essere giallo o raramente biancastro o rossastro.
  • Androceo: l'androceo è formato da 5 stami (alternati ai lobi della corolla) sorretti da filamenti generalmente liberi; gli stami sono connati e formano un manicotto circondante lo stilo. Le antere possono essere sia di tipo basifisso che mediofisso. Il tessuto dell'endotecio non è polarizzato. Il polline è sferico con un diametro medio di circa 25 micron; è tricolporato (con tre aperture sia di tipo a fessura che tipo isodiametrica o poro) ed è echinato (con punte sporgenti).
  • Gineceo: l'ovario è infero uniloculare formato da 2 carpelli. Lo stilo (il recettore del polline) è profondamente bifido (con due stigmi divergenti) e con le linee stigmatiche marginali separate o contigue. I due bracci dello stilo hanno una forma troncata e possono essere papillosi o ricoperti da ciuffi di peli.

Frutti. I frutti sono degli acheni con pappo (a volte il pappo può mancare). La forma degli acheni è più o meno ob-conica, dorsoventralmente piatta, a sezione rombica con due coste laterali oppure (raramente) una stretta ala e 3 - 10 addizionali coste su ogni faccia. Il pappo di solito è formato da una piccola coppa di squame (auricolate) oppure è assente. Il pericarpo, piuttosto spesso, può contenere delle cellule mucillaginifere, mentre le sacche di resina sono generalmente assenti.

Biologia

Impollinazione: l'impollinazione avviene tramite insetti (impollinazione entomogama tramite farfalle diurne e notturne).[8][9]
Riproduzione: la fecondazione avviene fondamentalmente tramite l'impollinazione dei fiori (vedi sopra).
Dispersione: i semi (gli acheni) cadendo a terra sono successivamente dispersi soprattutto da insetti tipo formiche (disseminazione mirmecoria). In questo tipo di piante avviene anche un altro tipo di dispersione: zoocoria. Infatti gli uncini delle brattee dell'involucro (se presenti) si agganciano ai peli degli animali di passaggio disperdendo così anche su lunghe distanze i semi della pianta. Inoltre per merito del pappo (se presente) il vento può trasportare i semi anche a distanza di alcuni chilometri (disseminazione anemocora).

Distribuzione e habitat

Le specie di questo genere sono distribuite in Europa, Asia e Nord America (introdotte naturalizzate).[2]

Tutte le specie spontanee della flora italiana vivono sull'arco alpino. La tabella seguente mette in evidenza alcuni dati relativi all'habitat, al substrato e alla distribuzione delle specie alpine[13].

Specie Comunità
vegetali
Piani
vegetazionali
Substrato pH Livello trofico H2O Ambiente Zona alpina
Cota altissima 2 montano
collinare
Ca basico medio secco B1 B2 Alpi centrali
Cota austriaca 2 collinare Ca/Si - Si acido alto secco B1 B2 (da ricercare)
Cota segetalis 2 collinare Ca/Si - Si acido alto secco B1 B2 CN
Cota tinctoria 5 montano
collinare
Ca - Si neutro basso arido B1 B2 tutto l'arco alpino cono discontinuità
Cota triumfetti 11 montano
collinare
Si neutro medio arido F7 G4 I3 CN CO VI
Legenda e note alla tabella.

Substrato: con “Ca/Si” si intendono rocce di carattere intermedio (calcari silicei e simili).
Zona alpina: vengono prese in considerazione solo le zone alpine del territorio italiano (sono indicate le sigle delle province).
Comunità vegetali: 2 = comunità terofitiche pioniere nitrofile; 5 = comunità perenni nitrofile; 11 = comunità delle macro- e megaforbie terrestri
Ambienti: B1 = campi, colture e incolti; B2 = ambienti ruderali, scarpate; F7 = margini erbacei dei boschi; G4 = arbusteti e margini dei boschi; I3 = querceti submediterranei
Tutte le specie di questo elenco, nella pubblicazione consultata, sono assegnate al genere Anthemis.

Sistematica

La famiglia di appartenenza di questa voce (Asteraceae o Compositae, nomen conservandum) probabilmente originaria del Sud America, è la più numerosa del mondo vegetale, comprende oltre 23.000 specie distribuite su 1.535 generi[14], oppure 22.750 specie e 1.530 generi secondo altre fonti[15] (una delle checklist più aggiornata elenca fino a 1.679 generi)[16]. La famiglia attualmente (2021) è divisa in 16 sottofamiglie; la sottofamiglia Asteroideae è una di queste e rappresenta l'evoluzione più recente di tutta la famiglia.[1][11][10]

Filogenesi

Il gruppo di questa voce è descritto nella tribù Anthemideae, una delle 21 tribù della sottofamiglia Asteroideae). In base alle ultime ricerche nella tribù sono stati individuati (provvisoriamente) 4 principali lignaggi (o cladi): "Southern hemisphere grade", "Asian-southern African grade", "Eurasian grade" e "Mediterranean clade". Il genere Cota (insieme alla sottotribù Anthemidinae) è incluso nel clade Eurasian grade.[3].

Nella struttura interna della sottotribù si individuano due cladi. Il genere di questa voce fa parte del clade comprendente i generi Anthemis, Nananthea e Tripleurospermum.[3] La posizione tassonomica di questo genere è stata messa in discussione più volte (molto vicina al genere Anthemis); tuttavia diverse evidenze (fitochimiche, cariologiche, morfologiche, filogenetiche e altro) comprovano la sua indipendenza. Si differenzia dal genere Anthemis per gli acheni che sono obcompressi indistintamente costolati e per la loro peculiare struttura chimica.[17]

I caratteri distintivi del genere sono:[10]

  • gli acheni hanno due coste laterali oppure (raramente) una stretta ala e 3 - 10 addizionali coste su ogni faccia;
  • il pericarpo è piuttosto spesso.

Il numero cromosomico delle specie di questo genere è: 2n = 18 (specie poliploidi).[10]

In base all'"orologio molecolare", questo genere ha iniziato a divergere circa 6 milioni di anni fa.[18]

Elenco delle specie

Questo genere ha 36 specie:[2]

  • Cota altissima (L.) J.Gay
  • Cota amblyolepis (Eig) Holub
  • Cota anatolica (Behçet & Almanar) Alv.Fern., Vitales & Fırat
  • Cota antitaurica (Grierson) Holub
  • Cota austriaca (Jacq.) Sch.Bip.
  • Cota brachmannii (Boiss. & Heldr.) Boiss.
  • Cota brevicuspis (Bornm.) Holub
  • Cota coelopoda (Boiss.) Boiss.
  • Cota dalmatica (Scheele) Oberpr. & Greuter
  • Cota dipsacea (Bornm.) Oberpr. & Greuter
  • Cota dubia (Steven) Holub
  • Cota fulvida (Grierson) Holub
  • Cota halophila (Boiss. & Balansa) Oberpr. & Greuter
  • Cota hamzaoglui Özbek & Vural
  • Cota jailensis (Zefir.) Holub
  • Cota latealata (Hub.-Mor.) Alv.Fern. & Vitales
  • Cota linczevskyi (Fed.) Lo Presti & Oberpr.
  • Cota lyonnetioides Boiss. & Kotschy
  • Cota macrantha (Heuff.) Holub
  • Cota macroglossa (Sommier & Levier) Lo Presti & Oberpr.
  • Cota mazandaranica (Iranshahr) Lo Presti & Oberpr.
  • Cota melanoloma (Trautv.) Holub
  • Cota monantha (Willd.) Oberpr. & Greuter
  • Cota nigellifolia (Boiss.) Alv.Fern. & Vitales
  • Cota × ochroleuca (Čelak.f.) Holub
  • Cota oretana (Carretero) Oberpr. & Greuter
  • Cota oxylepis Boiss.
  • Cota palaestina Kotschy
  • Cota pestalozzae Boiss.
  • Cota rayatensis (Eig) Holub
  • Cota saguramica (Sosn.) Lo Presti & Oberpr.
  • Cota samuelssonii (Rech.f.) Oberpr. & Greuter
  • Cota segetalis (Ten.) Holub
  • Cota talyschensis (Fed.) Lo Presti & Oberpr.
  • Cota tinctoria (L.) J.Gay
  • Cota triumfetti (L.) J.Gay
  • Cota wiedemanniana (Fisch. & C.A.Mey.) Holub

Specie della flora spontanea italiana

Nella flora spontanea italiana sono presenti le seguenti 5 specie:[17][2]

Visione sinottica del genere in Italia

Nella "Flora d'Italia" di Sandro Pignatti le specie italiane di "Cota" sono divise in due gruppi: specie con ciclo biologico annuo e specie con ciclo biologico bienne o perenne.

L’elenco seguente utilizza in parte il sistema delle chiavi analitiche (vengono cioè indicate solamente quelle caratteristiche utili a distingue un taxon dall'altro):[19]

  • 1A: i fiori ligulati (quelli raggianti esterni) sono colorati di bianco;
  • 2A: i peduncoli dell'infiorescenza, alla maturazione, s'ingrossano;
Cota altissima (L.) J.Gay - Camomilla brucia-occhi: l'altezza massima della pianta è di 2 - 8 dm; il ciclo biologico è annuo; la forma biologica è terofita scaposa (T scap); il tipo corologico è Sud Europeo / Ovest Asiatico; l'habitat tipico sono gli incolti erbosi e le colture di cereali; in Italia è una specie comune e si trova ovunque fino ad una quota di 1.300 m s.l.m..
  • 2B: i peduncoli rimangono snelli;
  • 3A: il ciclo biologico delle piante è perenne;
Cota triumfetti (L.) J.Gay - Camomilla di Trionfetti: l'altezza massima della pianta è di 3 - 5 dm; il ciclo biologico è annuo; la forma biologica è emicriptofita scaposa (H scap); il tipo corologico è Sud Europeo; l'habitat tipico sono i pendii aridi; in Italia è una specie comune e si trova ovunque fino ad una quota di 1.200 m s.l.m..
  • 3B: il ciclo biologico delle piante è annuo;
Cota austriaca (Jacq.) Sch.Bip. - Camomilla austriaca: il contorno dei segmenti del primo ordine è oblanceolato e dentato; le pagliette del ricettacolo hanno delle forme obovate e all'apice sono troncate con un lungo mucrone; l'altezza massima della pianta è di 1 - 6 dm; il ciclo biologico è annuo; la forma biologica è terofita scaposa (T scap); il tipo corologico è Sud Est Europeo - Pontico; l'habitat tipico sono i ruderi, gli incolti e lungo le ferrovie; in Italia è una specie rara e si trova nel Nord-Est fino ad una quota di 1.800 m s.l.m..
Cota segetalis (Ten.) Holub - Camomilla balcanica: i segmenti del primo ordine sono divisi in lacinie; le pagliette del ricettacolo hanno delle forme lanceolate e finiscono nel mucrone; l'altezza massima della pianta è di 1 - 3 dm; il ciclo biologico è annuo; la forma biologica è terofita scaposa (T scap); il tipo corologico è Sud Est Europeo; l'habitat tipico sono gli incolti, ma è anche infestante le colture; in Italia è una specie rara al Nord e comune al Centro/Sud e si trova fino ad una quota di 1.200 m s.l.m..
  • 1B: i fiori ligulati (quelli raggianti esterni) sono colorati di giallo; i peduncoli dell'infiorescenza, alla maturazione, s'ingrossano;
Cota tinctoria (L.) J.Gay - Camomilla per tintori: l'altezza massima della pianta è di 3 - 5 dm; il ciclo biologico è bienne o perenne; la forma biologica è emicriptofita bienne (H bienn), ma anche camefita suffruticosa (Ch suffr); il tipo corologico è Centro Europeo - Pontico; l'habitat tipico sono i pendii aridi marnosi; in Italia è una specie abbastanza comune e si trova fino ad una quota di 1.500 m s.l.m..

Note

  1. ^ a b (EN) The Angiosperm Phylogeny Group, An update of the Angiosperm Phylogeny Group classification for the ordines and families of flowering plants: APG IV, in Botanical Journal of the Linnean Society, vol. 181, n. 1, 2016, pp. 1–20.
  2. ^ a b c d World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 1º settembre 2024.
  3. ^ a b c d Oberprieler et al. 2022
  4. ^ a b eFloras - Flora of North America, su efloras.org. URL consultato il 1º settembre 2024.
  5. ^ David Gledhill 2008, p. 123
  6. ^ The International Plant Names Index, su ipni.org. URL consultato il 1º settembre 2024.
  7. ^ Pignatti 1982, vol.3 pag.1
  8. ^ a b Strasburger 2007, pag. 860
  9. ^ a b Judd 2007, pag.517
  10. ^ a b c d Kadereit & Jeffrey 2007, pag. 366.
  11. ^ a b Funk & Susanna, pag. 646.
  12. ^ Judd-Campbell-Kellogg-Stevens-Donoghue, Botanica Sistematica - Un approccio filogenetico, Padova, Piccin Nuova Libraria, 2007, p. 520, ISBN 978-88-299-1824-9.
  13. ^ Aeschimann et al. 2004, Vol. 2 - pag. 480
  14. ^ Judd 2007, pag. 520.
  15. ^ Strasburger 2007, pag. 858.
  16. ^ World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 18 aprile 2021.
  17. ^ a b Pignatti 2018, vol.3 pag. 857
  18. ^ Introducion to the Anthemideae (PDF), su compositae.org. URL consultato il 16 agosto 2024.
  19. ^ Pignatti 2018, vol.4 pag. 868

Bibliografia

  • Kadereit J.W. & Jeffrey C., The Families and Genera of Vascular Plants, Volume VIII. Asterales., Berlin, Heidelberg, 2007.
  • V.A. Funk, A. Susanna, T.F. Steussy & R.J. Bayer, Systematics, Evolution, and Biogeography of Compositae, Vienna, International Association for Plant Taxonomy (IAPT), 2009.
  • Judd S.W. et al, Botanica Sistematica - Un approccio filogenetico, Padova, Piccin Nuova Libraria, 2007, ISBN 978-88-299-1824-9.
  • Strasburger E, Trattato di Botanica. Volume secondo, Roma, Antonio Delfino Editore, 2007, ISBN 88-7287-344-4.
  • Sandro Pignatti, Flora d'Italia., Bologna, Edagricole, 1982, ISBN 88-506-2449-2.
  • Sandro Pignatti, Flora d'Italia. Seconda edizione., Bologna, Edagricole, 2018.
  • Alfonso Susanna et al., The classification of the Compositae: A tribute to Vicki Ann Funk (1947–2019, in Taxon, vol. 69, n. 4, 2020, pp. 807-814.
  • Giacomo Nicolini, Enciclopedia Botanica Motta., Milano, Federico Motta Editore., 1960.
  • Christoph Oberprieler; Alisha Töpfer; Marco Dorfner; Miriam Stock; Robert Vogt, An updated subtribal classification of Compositae tribe Anthemideae based on extended phylogenetic reconstructions, in Willdenowia, vol. 52, n. 1, 2022, pp. 117-149.
  • David Gledhill, The name of plants, Cambridge, Cambridge University Press, 2008.

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Collegamenti esterni

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